sabato 17 luglio 2021

CHI E' PHOEBE PHILO?

 

Da un paio di giorni rimbalza la piacevole notizia del ritorno di Phoebe Philo con una sua linea omonima che sarà lanciata a gennaio 2022, col sostegno del gruppo LVMH (anche questa è una notizia considerando che il gruppo storicamente si occupa di giganti come Louis Vuitton, ma ne parleremo nello specifico più avanti). 

Per gli appassionati del settore è una bomba pazzesca, ma, chi è Phoebe e perché il suo ritorno è così acclamato?

 


 

Partiamo dagli inizi, Phoebe, inglese, si diploma nel 1996 alla prestigiosa St. Martin di Londra, e fin da giovanissima entra a far parte del team di Chloé proprio come assistente dell’allora direttrice creativa Stella McCartney (figlia di Paul). Dal 2001 sarà proprio la giovane britannica a diventare la direttrice creativa del marchio, dove rimarrà fino al 2006. 

Nel 2008, dopo una pausa di due anni in cui Phoebe è tornata a Londra ed  ha avuto il suo secondo figlio, diventa direttrice creativa di Céline. Ed è qui che compie una rivoluzione.

Con la sua guida nasce un nuovo mood, quello del minimalismo: tagli pratici e lineari, palette dai toni neutri. Anche le campagne pubblicitarie di quegli anni sono indimenticabili, con una Daria Werbowy (incredibilmente somigliante alla stilista) ritratta in scatti anch’essi così puliti, lineari, un volto senza tempo e senza trucco (quanti ne ho raccolti negli anni, li adoravo). 

 



 


 


Ma parliamo di numeri: con Phoebe alla guida di Céline il gruppo LVMH ha avuto in dieci un guadagno annuale volato da 200 milioni a 700 milioni, di cui un’importante fetta era data dalle it bag uscite in quel periodo, tantissime e ancora tutt’oggi con un loro valore di mercato che non è mai diminuito, anzi è andato spesso in crescendo. 

 
 
 
Fu un principio di creazione di un’idea di donna ancora super attuale, una femminilità diversa da ciò che era proposto prima, si pensi ad esempio ad uno dei suoi capi poi rimasti in auge negli anni, l’abito sottoveste. Anch’esso dalla linea più diritta che aderente, una sensualità più sofisticata, non palese.

 


 

Curioso è come le sue uscite alla fine delle sfilate fossero attese quanto le sfilate stesse: incarnava perfettamente il mood moderno e pratico del suo Céline: pullover, pantaloni dalle forme ampie, e sneakers. Chi è stato a far tornare in voga le Stan Smith? Lei. 

 



Phoebe negli anni ha rilasciato interviste col contagocce, dichiarando che il lusso più grande è non trovarti digitando il tuo nome su Google. Si è parlato molto di lei anche per questa sua immagine così riservata e il suo desiderio di essere comunque sempre vicino alla famiglia, tant’è che nel 2008, quando fu chiamata dal brand francese Céline, chiese espressamente che l’ufficio stile fosse trasferito a Londra, in modo da non allontanarsi dal suo quotidiano.  E anche questa è stata una carta vincente probabilmente nello sviluppo delle sue creazioni, come lei stessa disse in un’intervista, le permise di unire l’ambiente cool e moderno di una città come Londra al savoir faire sartoriale delle migliori scuole di sartoria al mondo, quelle parigine. 

 

Può essere questo uno stile "facilmente replicabile"? I capi sartoriali non hanno nulla a che vedere con ciò che si può trovare nel fast fashion. Sono i tessuti di qualità, i tagli e le lavorazioni a fare la differenza. Tuttavia, negli anni anche un altro fenomeno è esploso (e ne parlerò sicuramente in modo più approfondito): il second hand, o preloved che è un termine più delicato. Dunque,a seconda del budget, quali capi possono incarnare questo minimalismo? 

Innanzitutto make up naturale, capelli ordinati e alle spalle, poi via di cappottone magari a uovo (date un'occhiata su intrend.it), pantaloni ampi con pence, un bel maglione ampio e sneakers. Tutto RILASSATO. Cosa c'è di più tamarro di una sneakers bianca abbagliante? Quando io ero ragazzina, per la gioia di mia madre, quando compravo le scarpe da ginnastica, le sporcavo un po' prima di metterle. Le sneakers in particolare devono essere vissute, w il second hand!  

E d'estate via con il praticissimo abito sottoveste, tanto le mezze stagioni non esistono più.

Nell'attesa di vedere come sarà il suo ritorno, che immagine dipingerà Phoebe questa volta, vi lascio una breve carrellata dai suoi defilé. 

 


 




 


 

mercoledì 14 luglio 2021

SCRIVO SULLA MODA PER CAPIRLA


I’m baaaaaaaaack! Periodicamente negli anni mi è frullata in testa l’idea di tornare a scrivere qui, nel mio posticino, è un po’ come la casa al mare, sai che se ne hai voglia è lì che ti aspetta, proprio come l’hai lasciata. (Ho mai avuto una casa al mare? No, ma voglio immaginarla così).




Prima ho dato una rilettura veloce e ricca di sorrisi ai vecchi post, e mi sono resa conto di quanto siano cambiate le cose nel modo della moda in questi otto anni.
Ed è proprio da qui che (ri)parte il mio bisogno di scriverne: per starle dietro. 
C’è una così grande ricchezza di sfilate, designers, riflessioni su materiali, marketing, sostenibilità, approccio, che è per me sì un divertimento pazzesco, ma anche davvero una sorta di necessità quella di dare un ordine al tutto.
Ovviamente dal mio personale punto di vista, e ne approfitto per sottolineare come negli anni sia anche nato un nuovo criterio col quale leggere le informazioni: quello del politicamente corretto. Rileggendo vecchi post mi rendo conto che pur non essendo io una persona tranchant, riconosco di aver fatto delle affermazioni (superficiali, leggere ecc ecc), ma che adesso probabilmente porrei in un altro modo, proprio per l’attenzione che si presta oggi al parlare, scrivere o pensare in modo politicamente corretto. 



Ultima cosa, una breve introduzione di me stessa nel caso qualcuno si stesse chiedendo chi sono: mi chiamo Virginia, ho trent’anni e sono sarta. Fin da bambina negli anni ’90 il mio divertissement era sfogliare Postalmarket con nonne e zie scegliendo il look migliore, farmi degli abiti con asciugamani e mollette con ovviamente sfilata finale, e guardare le sfilate su Tv Moda presentate da Jo Squillo. Raga ma dove siamo??!! Altro che diretta Instagram. Comunque, ho poi seguito questa mia passione frequentando una fantastica speciale magica scuola di Sartoria a Torino (l’Istituto D’alta Moda Montesano) e lavorando nel settore. 



Da poco più di un anno sto utilizzando e accrescendo la mia formazione di sarta al servizio di un altro settore che mi appassiona ugualmente da tempo: la tappezzeria/arredo d’interni. Tuttavia il primo amore non si scorda mai, e dunque eccomi qui. Questa era solo un’assaggio, un aperitivo del fiume che ho tra le mani e di cui vorrei scrivere, quindi, see you soon!